16 Gen HUE Day 10/11 Dal diario di un invasore
Siamo invasori a tratti turistici, noi.
Passiamo anche nelle grandi città, dove le cose semplici vengono esaltate e il confronto ci rende vivi.
A HUE una delle sfere dell’intimo è resa alla portata di tutti. Le case al piano terra si aprono al mondo: niente recinzioni, niente tende coprenti, niente finestre chiuse, niente di niente. La strada espande il privato e si trasforma in un immenso terrazzo dove la solitudine di chi lava i piatti diventa condivisione, dove la verdura si lava in enormi recipienti che nei nostri lavelli di alto design – dove fra un po’ non c’è più spazio neanche per il tappo – entrerebbe in 30 mandate, dove si spiano i forestieri e non traspare finzione, e dove molto si fa in quella posizione che amo e mi espande il cuore: accovacciati con i talloni ben piantati a terra. Così semplice, così naturale e così giusta da essere roba lontana anni luce da noi che siamo ormai maledettamente lontani dalla terra.
Nudi e curiosi come pesci rossi in un acquario dai mille riflessi.